mercoledì 7 luglio 2010
Una barchetta di salvataggio
Lo sapevo che ci sarei cascata! Avevo detto che la mia manovra anticaldo (e quello di questi giorni è asfissiante) sarebbe stata di realizzare un oggetto per la mia casetta di Colle Romito, un qualcosa che ricordasse il mare. Ebbene eccola lì la mia barchetta in tela jeans, altro avanzo recuperato dall'armadio della cameretta,una barchetta da mettere nel mio minibagno, per infilarci pettini o spazzole o fermagli o creme e oli solari. Il progetto è semplice perché basta ricordarsi di come facevamo le barchette di carta e per le dimensioni basta fare un modellino con la carta del giornale. La tela deve essere un po' rigida e se non lo è, basta metterla a bagno in acqua e vinavil ( o acqua e zucchero come facevano le nostre nonne; i loro centrini inamidati erano da leccare, perché sempre dolci). L'oggetto è, come è giusto che sia, del tutto inutile, altrimenti non avrebbe senso.Aveva ragione mia nonna, lei si arrabbiava sempre se qualcuno pensava di regalare una cosa utile per una festività o un compleanno, perché le cose utili, diceva uno se le può comprare, mentre per quelle inutili, a volte ci facciamo scrupolo di spendere i soldi. Altri tempi! e, soprattutto altri budget! Consuetudini aristocratiche che da tempo abbiamo abbandonato, ma almeno negli hobby questa eredità psicologica mi è rimasta, soprattuto se sono quasi a costo zero. Il problema sta nel fatto che, non contenta della barchetta, al supermercato ho comprato un telo da mare, quello su cui ho poggiato la barchetta per fotografarla. Ora, mi domando, cosa ci faccio con l'ennesimo telo da mare, se io da un pezzo non vado sulla spiaggia? Qualche soluzione la troverò, per esempio posso adagiarlo, così, come buttato per caso, sul divanetto del saloncino. Può sempre dare l'illusione che si stia per andare al mare, oppure.. ci penserò, non domani, come Rossella, ma, ahimé, fra una ventina di giorni.
Nell'attesa di qualche provvidenziale perturbazione atlantica, non prevista (Qualche volta l'imprevisto non guasta ) chiudo il blog e procedo con la normale, noiosa routine.
Iscriviti a:
Commenti sul post (Atom)
La perturbazione atlantica non é prevista ma arriverà perchè questa estate non sarà molto calda, inoltre non ho capito perché non puoi andare al mare...
RispondiEliminaViva la perturbazione atlantica! Per quanto riguarda il mare il discorso è semplicissimo, almeno per me. Basta aprire una porta, scendere al massimo quattro scalini e trovare il miracolo azzurro di una caletta tutta tua. Acqua tiepida, scogli affioranti, "monacedde" che guizzano sul fondo e la voce della risacca che cancella il tempo. Sogno da ricchi? no solo ricordi d'infanzia.
RispondiElimina