mercoledì 7 luglio 2010
mare nostrum
In questi giorni in cui la temperatura sale e l'umdità ti fa sentire come uno straccetto umido, sogno il mare, l'abbraccio invitante dell'acqua nella quale distendersi, nuotando pigramente. Ma quale mare? Non certo quello delle spiagge affollate, della sabbia rovente, del bagnasciuga popolato di bagnanti esitanti e di bambini che giocano a fare le buche. Quel mare lì lo conosco bene,l'ho vissuto per tanti anni, quando i figli erano piccoli, sorvegliandoli per ore sulla riva, dove l'acqua ti bagnava appena fino alla caviglia, poi, quando, muniti di ciambella facevano il bagno godevi dell'acqua che ti bagnava anche le gambe, raramente saliva fino ai fianchi. Quello non è il "mio" mare e neanche quello di mia sorella che ha dipinto la tavola "mare nostrum";so bene che per gli antichi romani, fieri delle loro conquiste, "nostrum" era tutto il Mediterraneo, ma sono sicura che Marina pensava a quel mare che NOI abbiamo goduto, quando lei era ragazzina ed io poco più grande. Il mare di scoglio o dalle calette sassose, quello impietoso con chi non sa nuotare, perché a quattro passi dalla riva ti trovi immerso fino al collo e dopo cinque o sei non hai più piede e ti affidi al sicuro e confortante nido di un'acqua profonda, ma trasparente, di un intenso colore azzurro o turchese che ti invita ad andare un po' più in là, ma senza nessuna fretta per godere ogni istante di una intensa beatitudine.Sono anni che non vado più sulla spiaggia, ma non ne ho alcuna voglia,è QUEL mare che suscita in me una profonda nostalgia, forse perché i luoghi della giovinezza hanno sempre un fascino particolare. Ricordo che parecchi anni fa (poteva mancare un ricordo di scuola?)le aule erano ridotte maluccio, sporche e poco invitanti e la Provincia, come sempre piuttosto avara, non aveva nessuna intenzione di ripulire l'edificio. Il Preside diede ad ogni classe due giorni di tempo-scuola per ripulire la propria aula. Come premio di tanta fatica il permesso di decorare a piacere una delle quattro pareti. La mia meravigliosa quinta riempì tutta la parete di fondo, quella di fronte alla cattedra con un meraviglios scorcio di fondali marini, popolati di pesci, alghe, molluschi; ogni ragazzo si sbizzarrì nell'aggiungere alla vasta distesa azzurro-verdina i soggetti più rari, mescolando anche razze e specie di mari diversi. Quell'anno credo di aver fatto delle lezioni bellissime, avendo di fronte quello scenario, che, anche nel più freddo inverno ( la provincia era tirchia anche nel riscaldamento) ti faceva sognare l'estate e le vacanze. Compativo le mie colleghe che non erano state così fortunate; ripenso con orrore a una parete con gli orribili e antipatici Simpson,ad un'altra ispirata ad un fumetto horror.... Il momento magico è finito,qui sotto un pulman di turisti vocianti si accinge a partire verso chissà quali mete ed io mi preparo ad affrontare un'altra giornata che si prevede caldissima.. forse farò una doccia, ma.. odio la doccia, dà solo un momentaneo refrigerio.. l'acqua dolce per me è buona solo per bere e cucinare ..
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Dove la rupe scoscesa bacia il mare e il sole feroce martella a mezzogiorno, la' fra rocce, ginestre e castelli sommersi è la mia casa. torneremo un giorno e passeremo indenni fra Scilla e Cariddi.
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