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domenica 18 luglio 2010

esserci e condividere

Dove la rupe scoscesa bacia il mare e il sole feroce martella a mezzogiorno, la' fra rocce, ginestre e castelli sommersi è la mia casa. torneremo un giorno e passeremo indenni fra Scilla e Cariddi. Marina

17 luglio 2010 14.47
E' il commento di mia sorella al blog sul mare nostrum;non sapevo di dove cominciare le mie riflessioni di oggi,e lei , senza saperlo, ha scritto quello che mi serviva, o forse Lei lo sapeva, perchè esiste spesso tra di noi una condivisione a distanza.Una psicologa cretina con la quale ne ho casualmente parlato, mi ha chiesto se siamo gemelle; dico "cretina" perché non sa che certe condivisioni non fanno parte della carne e del sangue, ma dello spirito. Oggi è un giorno speciale, Fulvia viene con la sua mamma e il suo papà a festeggiare con i nonni e lo zio, il suo diciottesimo compleanno,peraltro ormai trascorso da tre giorni e condiviso solo in modo virtuale.Anche la condivisione con mia sorella è, ormai da tempo solo virtuale, telefono, facebook e blog. "Noi della razza di chi rimane a terra", direbbe Montale ( e chi se non lui ?) possiamo solo accontentarci di quello che la odierna tecnologia ci offre,ma soprattutto di quello che il buon Dio ha dato agli esseri umani, la capacità di vedere con gli occhi della mente, quando i piedi o le ali che vorremmo indossare non ci consentono di essere là dove vorremmo. So già che le ore che trascorreremo insieme passeranno troppo in fretta, mentre l'attesa è stata lunga; Fulvia avrà il suo regalo, scelto con amore, parentesi rosea in questi giorni soffocanti; scambieremo libri con Sabina in una allegra e confusa ricerca di quello che è stato messo da parte e regolarmente spostato qua e là da Danilo, anche il telo da mare, comprato con un assurdo desiderio di acqua fresca in cui immergersi, troverà la sua giusta destinazione. Anche Fulvia aspetta l'abbraccio del mare, l'ha scritto su facebook,e io ho condiviso la sua attesa.Poi tutto tornerà nella normale routine e spesso ci troveremo, rimanendo qui, a condividere beghe condominiali,sognando appunto quella casa sul mare di cui parla Marina, passando indenni tra Scilla e Cariddi,depressione e malinconia, caldo afoso e scocciature quotidiane...... Dicono che i popoli del Nord, immersi per tanti mesi nel buio che incomincia alle tre del pomeriggio, siano più inclini alla malinconia, alla riflessione e alle fantasie lugubri. E' sicuramente vero,ma anche "il sole che abbaglia" fa perdere i giusti contorni delle cose e non solo a me. Strani effetti dell'estate torrida! Forse è il caso di finirla qui; la mia mamma, quando mi lamentavo di qualche cosa che andava storta diceva sempre:" Nani, non la fare lunga!" Appunto, diamoci un taglio!

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