lunedì 21 giugno 2010
La Madonnina blù
Grazie, Stefania! Non so chi sia questa Stefania, so solo che ha postato su Internet, in un sito dedicato alle filastrocche,il testo integrale della canzone che cercavo da tanto tempo, quella che mia zia Andreina mi cantava quando ero piccola per farmi addormentare. Ieri mattina, non so per quale raptus (o meglio lo so, avevo fatto un sogno strano... e dolcissimo) ho nuovamente digitato le prime parole della canzone ed eccola lì, stampata in testo integrale, più lunga di come mia zia la ricordava, ma tanto bella e poetica, come lo sono tutte le canzoni di guerra.Se sapessi disegnare, forse riusscirei, dico forse, ad evocare le immagini che rimanevano impresse nella mia mente di bambina, una chiesetta semioscura, un altare ornato di rose, una Madonna dal viso soave che china la testa sul suo bambino. Può sembrare strano che una ninna nanna parli di tedeschi invasori e di una Madonnina che piange quando il vecchio Papa, Pio X, di umili origini, scende dal cielo per rivedere i luoghi della sua infanzia e raccomanda alla Madonna di custodire il suo Bambino dai nemici spietati che" se lo ciapa lo incioda de novo".Papa Sarto parla nel suo dialetto e forse quelle parole che non capivo bene del tutto aggiungevano un che di misterioso alla nenia. Può sembrare strano, ripeto, ma sono nata cinque giorni prima della dichiarazione di guerra dal balcone di Piazza Venezia e le Canzoni di guerra, anche quelle della I Guerra mondiale, come la Madonnina Blu, hanno accompagnato la mia infanzia. La saga di Giarabub che a due anni sapevo già a memoria, almeno così diceva mia madre, e che ancora canticchio nei momenti neri, quelli in cui bisogna resistere alle tempeste della vita."Colonnello non voglio l'acqua, dammi il fuoco distruggitore..." Ecco, ora passo per una guerrafondaia, invece sono una pacifista, ma la pace, anche oggi, è un bene che sfugge di mano continuamente. Ieri,ritrovare il testo di quella canzone è stato come un momento magico,ne ho ricavato una sensazione di gioia e di speranza, come se qualche alato messaggero celeste,servendosi dei mezzi della alta tecnologia, mi avesse portato un augurio e un incoraggiamente da chi sta lassù.Mo sono detta: " Andrà tutto bene, ora lo so." Ma domani?
Iscriviti a:
Commenti sul post (Atom)
Ricordo anche io bene la sagra di Girabub, ma non conosco la Madonnina blu, invece mi piace moltissimo. Nella mia mente ho fatto un percorso parallelo e convergente: ho cercato la croce della signora Lina, regalatami per la mia prima comunione, dove nella cappella delle suore di Nevers c'erano tutti nonni e e nonne, il mio empireo. Ho voluto la croce perché é simbolo di devozione che porta a quell'antica saggezza che loro possesedevano in gran quantità seppure con caratteri diversi, quella saggezza antica, virtù cardinale che permetteva loro di dire e fare la cosa giusta per un ginocchio sbucciato, il cambio di stagione, il funerale del vicino, il funerale dei propri cari,la guerra, i tedeschi, i partigiani, le malattie, il primo e ultimo giorno di scuola dei propri figli, il tempo che passa, il tempo che non passa......Questa saggezza in questi giorni la voglio vicina
RispondiEliminaMi dispiace che il mio commento sia andato perso non so perchè,lo riscriverò da qualche altra parte.
RispondiElimina