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martedì 27 aprile 2010

Cari nonni

Martedì 27 Aprile,Oggi piove e in questo strano aprile con giornate novembrine scrivo dei nonni, o meglio delle nonne. Non so se ci avete fatto caso, ma sono tornate in auge. Anzitutto quelle di una volta; le riviste femminili sono piene di "i consigli della nonna", " i rimedi della nonna" e, soprattutto " le ricette della nonna"(slurp!). Penso alle pizzette fritte, mia nonna era napoletana, una ricetta semplice, ipercalorica, ma deliziosa. Ricordo una festa in giardino nella casa al mare; i miei figli e i loro amichetti, mia madre e mia zia nella minuscola cucina che friggevano pizzette, io le portavo calde e croccanti e sparivano in un baleno.Basta un po' di pasta di pane ( forse avere un forno che ve la può vendere); mentre finisce di lievitare ben coperta, bisogna preparare un sughetto alla napoletana, olio, aglio basilico pomodoro,da cuocere velocemente, una scodella di mozzarella tagliata a cubetti, una ciotolina con tanto parmigiano grattugiato. Si prende un po' di pasta lievita, la grandezza di un pugnetto chiuso di bimbo, e si apre con le mani per formare una pizzetta rotonda, non troppo sottile. Quando se ne sono preparate un po', si mettono a friggere nell'olio bollente;è meraviglioso vederle che si gonfiano in un attimo. Si depositano su di un piatto da portata, (mia nonna ne aveva uno grandissino, ovale, di acciaio che manteneva il calore), ci si mette un po' di sugo col cucchiaio, una manciata di dadini di mozzarella e un po' di parmigiano e si mandano in tavola. Il problema è che spariscono in un attimo e voi dovete continuare a friggere e a prepararne delle altre, intanto ne potete ingurgitare velocemente una, mentre state lavorando, qualcos'altro vi spetta dell'ultima mandata di pizzette, sperando che gli altri siano ormai sazi.
Anche io sono sono stata una nonna, non" a tempo pieno", come mia sorella ed altre ie amiche, diciamo a "mezzo servizio", per coprire le ore in cui la tata non era disponibile.Svolazzavo dalla scuola a casa di mia figlia,poi la sera a casa mia dove giacevo imbambolata in poltrona non sapendo più qual era veramente il mio luogo di appartenenza. Però era meraviglioso! Mi ricordo i martedì, mio giorno libero, il mio turno cominciava la mattina presto. Mia figlia e mio genero si recavano al lavoro, ma non la finivano più di fare raccomandazioni, non si volevano staccare dalla piccola. Quando finalmente la porta si era chiusa,la passerotta:"Se ne sono andati, adesso possiamo fare quello che ci pare!" inziavano allora mille piacevolezze, passeggiate con il lettino che navigava per casa,tentativi vani di farla vestire per portarla a spasso,immancabili salti sul divano e così via...Ora la mia adorata nipote è ormai quasi diciottenne ed io sono un po' il suo consulente nelle materie letterarie, la confidente occasionale di qualche piccolo segreto; condivido con lei la passione per i baccialetti, quelli con le charms,quelli a cerchietto ecc.ecc.:(Lo confesso nel ramo braccialetti sono ancora una teenager, ma non me ne vergogno perché bisogna in qualcosa rimanere bambini).Sulle nonne di oggi ci sarebbe molto ancora da dire, perché sono rampanti, al passo con i tempi, aggiornate e dinamiche. Il mio momento magico per oggi è finito. Ciao, a domani

2 commenti:

  1. Pizzette & Panzerotti
    Ricordo anche io molto bene le pizzette, nonna Titta, la mia bisnonna, me le preparava sempre in più quando andavamo a pranzo da loro a Via Baglivi. In quel caso, le metteva nel cesto del pane, perché erano solo per me che non mangiavo mai niente di quello che mangiavano gli altri.
    Se chiudo gli occhi rivedo la camera da pranzo e nonna Titta che entra per ultima con il cestino in mano. Un'alternativa erano i panzerotti, che faccio spesso anche io. Piacciono molto a mio marito e a mia figlia, ma la pasta non ha ancora il sapore dei suoi.
    Lo confesso, sono stata una nipote molto viziata, gli psichiatri adesso vietano il mangiare differenziato in famiglia, ma nelle giornate più uggiose quell' amore assoluto mi riscalda, protegge e vizia ancora adesso.

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  2. Grazie Sabina per il tuo intervento; anche io sono stata una nipote viziata dalla mia nonna che mi portava la colazione a letto, latte e caffè e pane bruscato sul gas. Lei si alzava sempre presto la mattina, come me, e, pure ssendo stata allevata come una principessa, si era adattata, nelle mutate condizioni di vita, a fare di tutto.Uno splendido esempio di forza e di coraggio in una donna solo apparentemente mite; lamia segreta aspirazine? Somigliare un po' a lei.

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