...ovvero " I miei versi nascono dall'indignazione" , anche il mio blog che da tre giorni mi sta ronzando in testa come un calabrone impazzito. Cominciano con ordine, ovvero dalla Torre di Babele, dalla grande confusione di lingue, ma quel ch'è peggio, di ruoli. Una ex insegnante in pensione non può fare a meno di essere ferita da tante smarronate che si colgono qua e là ,anche casualmente nel linguaggio usato in televisione; parole che camiano sesso, " una frangente" è l'ultimo fiorellino colto mentre facevo la spola tra cucina e camera da pranzo e Danilo vedeva il telegiornale, confusione di verbi ( non saprei elencare quanti usi impropri del congiuntivo e del condizionale ), false attribuzioni come " La calunnia è un venticello " chissà perché diventata di Goldoni, che ha scritto non so quante commedie, alcune bellissime, e per sfida contro i suoi detrattori ben sedici in un solo anno, ma non ha scritto "Il barbiere di Siviglia" E pensare che in quel momento condividevo quanto il politico in questione stava dicendo, anche se non riscuote sempre la mia simpatia. Ahimè "le parole sono pietre", possono ferire duramente chi per mestiere ha l'orecchio esercitato a cogliere, suo malgrado, certi delitti. Sia ben chiaro:non sono una purista, non mi scandalizzo se nel dominio dell'Hi-tech si parli ormai in inglese, né se vedo scritto "Steakhouse" a patto che nel locale si servano vere bistecche americane e non fiorentine, che sono, ovviamente, un'altra cosa. Del resto la nostra pizza è universale, come gli spaghetti, e per parlare di altri "domini linguistici" più nobili gli spariti musicali ovunque recano le note " allegro, piano, pianissimo ecc. e nessuno si sogna di tradurli. In un catalogo di Santafé (New Mexico) fornitomi dall'amica Jsavel, ho trovato " fresco " e " buon fresco" per indicare la pittura murale. Mi scandalizzo quando i termini inglesi sono usati per prendere la gente per i fondelli; così ti ammanniscono telefilm già fatti spacciandoli per "rewind" e le puttane, più o meno d'alto bordo, sono diventate " escort", come se in questo modo venisse nobilitat un mestiere antico quanto il mondo. Quella comunque più dura a digerire è la confusione dei ruoli. Niente da eccepire sul fatto che l' unità d'Italia sia celebrata anche a Sanremo, una nazione si riconosce in tutti i suoi cittadini, ma che l'inno nazionale non sia cantato festosamente, gagliardamente da un coro, magari quello dei cantanti presenti, ma sia borbottato con voce piana e roca dal un guitto questo no! Eppure il guitto in questione ha dimostrato si saper essere un bravo e sensibile attore ( magari non da Oscar), ma in questa fase non ha fatto altro che lo " scurra" che con le sue scurrili battute non fa ridere proprio nessuno, se non il pubblico in sala, probabilmente " addomesticato" più del cavallo bianco su cui si è presentato sulla scena. E questo guitto monta in cattedra e ci insegna ( bontà sua ! ) che Mameli aveva vent'anni quando ha scritto il suo inno e quando poi è morto sul campo di battaglia. E tu questo inno non lo gridi ai quattro venti con tutto il fiato e la speranza e la fede di un giovane di vent'anni? E il pubblico che fa? Si commuove, dicono, e batte le mani. Ma non c'è un telefono , non azzurro, non rosa, magari nero come il mio umore, a cui appellarsi per difendersi da simili diseducative disgrazie? Caro Benigni, lascia perdere il Risorgimento, lascia in pace anche Silvio Pellico e le sue prigioni che non hanno niente a che vedere, ma c'è bisogno di dirlo?, con quella in cui vorresti rinchiudere Berlusconi. E questa è celebrazione dell'unità d'Italia? Ovviamente, dato che sono malata di letteratura mi viene in mente il nostro Divino Poeta, che sapeva bene chiamare le cose col loro nome, che sapeva anche amaramente ridere delle sue disgrazie (quale capolavoro di comicità il canto in cui sono puniti i "barattieri" e lui che aveva le " mani pulite" era stato acusato di baratteria!): mi piace immaginare che di fronte a tanto scempio della sua bella Italia avrebbe riscritto l'invettiva di Sordello e forse, in mancanza di pergamena, avrebbe tranquillamente anche usato un rotolone Regina, anche se non so con quale penna. Ci avrebbe riso sopra,avrebbe tirato fuori una delle sue famose battute, ma poi non avrebbe risparmiato nessun denigratore di questa Italia "serva" ormai soprattutto dell'ignoranza, nessun scialacquatore dei tanti tesori di cui dobbiamo andare fieri.
Care amiche scusatemi, la prossima volta sarò più buona,ma certe cose non riesco proprio a digerirle!
Miiiiiiiii.......quanto sei in...cavolata!!! :D
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