venerdì 4 febbraio 2011
Affascinata dai colori
Ebbene,sì, sono affascinata dai colori,non solo quelli della natura, delle piante, dei fiori, le stupende orchidee di Anna, le superbe rose di nonna Andreina nell'aiuola di Colle Romito. No. non solo quelli, ma anche i gomitoli di lana; quando vado in merceria, per fortuna non troppo spesso, non posso fare a meno di pescare nel cestino degli "scampoli": ho una piccola collezione di filati particolari, variegati, pelosi o lucidi, di diversa consistenza, in attesa di..giudizio, o meglio di utilizzo pratico. Alcuni hanno trovato un impiego, altri stanno là solo per essere palpeggiati, guardati e..goduti per quello che sono. E i colori delle carte da gioco? e dei mazzi di tarocchi?,delle stupende fishes da pocker di cui ho ereditato un intero sacco, quello della mia mamma... I colori delle stoffe con cui ho fatto questi cuscini "long strips", so benissimo che starebbero meglio nella stanza di un bambino, allegri e colorati pouf, ma perché privarmi del puro godimento che provo qundo li guardo?.. Non mi vergogno a dirlo; a Colle Romito ho un sacchetto dove ho conservato tanti, non so quanti accendini, quelli "usa e getta". Sicuramente un giorno ne farò un quadro avveniristico, tanto per i gusto di accostare i colori. E i nomi dei colori non vi dicono nulla? Non penso a quelli famosi, il verde Veronese, i gialli di Van Gogh,o alle definizioni classiche, il blu cobalto,il giallo di Napoli, (stupendo perchè ha delle sfumature tra l'arancione e il pesca, ma " al color can che fugge" che per la mia adorata nonna era un colore indefinito,all'ormai rinomato "bejolino", nonché al "rosso pompiere" di Jsavel. Ogni sentimento ha un colore, ma qui il discorso diventa spesso ambivalente, il mio amato giallo, quello dei girasoli (Portami il girasole impazzito di luce) o di certe varietà di rose, è anche il colore dell'invidia e della gelosia, invece tra i miei numerosi difetti, questi proprio non ci sono. Che colore ha la rabbia? Per molti il rosso cupo, per me, invece, quello livido di un muro di cemento, perché troppo spesso non la posso o non riesco a sfogarla. E le novità, non quelle importanti, le piccole cose nuove che spesso spezzano la monotonia di alcune giornate. che colore hanno? Per me il verde delle " fogliette pur mo' nate". Lo so, lo so, Divino Poeta, tu pensavi alla Speranza, ma la novità anche piccola non apre il cuore lo stesso? Alzi la mano chi non ha pensato a qualcosa di bello, vedendo un moscone ronzare nella stanza? o quando si mette il pullover a rovescio? Innamorata dei colori, innamorata del patchwork di cui so fare poche semplici cose e in modo molto rudimentale, niente tappeto rigido, niente rondella tagliastoffa....ma mi affascinano le complesse figure create con tanti piccoli pezzi. Il Seminole con le sue molteplici varianti e la leggenda che lo riguarda. Si dice che gli indiani di una riserva avessero chiesto stoffe per indumento e che il governo gli Stati Uniti ( sempre molto tenero nei loro confronti) abbia inviato pezze di lunghissime strisce, impossibile da utilizzare; ebbene proprio con quelle strisce i Seminole hanno creato bellissimi capolavori. E la nostra vita quotidiana non è un patchwork? Un tappeto di molti colori,"crazy" però,cioè pazzo con mille pezze di forme diverse, accostate spesso a caso. Niente a che vedere con i centoni in cui le strisce, che poi formano i quadrati, seguono un'alternanza ben precisa. Ho letto anche che alcuni centoni erano di proposito confezionati con un errore, un quadretto messo nel posto sbagliato. Si mettevano sul letto dei bambini, quando stavano male; quando il bimbo scopriva l'errore,allora guariva. Mi viene in mente che se riuscissimo a scoprire l'errore ( o i tanti errori) nel nostro patchwork personale, forse anche noi guariremmo del "male di vivere". Non è così?
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Anche io amo i colori per esempio impazziscpo davnti ai cesti di palle di gomma colorate nei negozi di giocattoli. Amo i gomitoli per ché palarndo in modo filosofico essi sono la potenza che contiene in sè tutti i possibili atti e quindi anche il pullover più bello, che rimane perfetto fino a che non si condensa nella storia...e questo mi porta all'errore nel patchwork, i persiani mettevano di proposito un errore nel disegno solo Dio fa cose perfette, forse noi guarireno dal male di vivere non se troviamo l'errore ma se lo accettiamo..
RispondiEliminaCara Sabina, hai detto una cosa giusta; acettare l'errore, perdonare anche a se stessi ci aiuta a perdonare gli altri; ma non bisogna esere troppo permissivi anche il pathwork più crazy hale sue regole, magari non codificate che riguardano un istintivo accostamento di colori, cioè alla ricerca, comunque di un'armonia
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