domenica 27 febbraio 2011
Import - Export
No! non ho messo su una ditta di import-export, non è nel DNA della mia famiglia fare soldi con attività commerciali e poi non ho più l'età,né la voglia di lanciarmi in simili imprese. La bambolina che vedete viene da Viterbo con altri pelouche e qualche indumento da neonato ed è destinata a fare un viaggio lunghetto, fino in Ucraina per raggiungere André, Sasha e Anastasia e lì ricevere coccole. Mi piace immaginare questo scambio tra Ginevra, riccioli castani e ribelli, anni quattro e una coetanea bionda che parla un'altra lingua.E' il simbolo della fratellanza che dovrebbe unire gli esseri umani. I tre bimbi sono i nipotini di una bella signora che ha sostituito la mia Liuba per quindici giorni. Ed è stata subito amicizia e affetto. La bella signora, emigrata anche lei in Italia per motivi economici, lavora duramente e seriamente, ha già imparato parecchio della nostra lingua ed è stata felice del regalo per i suoi nipotini. L'export è diventato una delle mie passioni; per Liuba che voleva portare cibo italiano ho preparato carciofi romaneschi già capati ad hoc e pronti per essere cucinati. Non è una bella novità? Adoro le piccole cose nuove che sono il sale quotidiano della vita, quel pizzico di sale che dà sapore alla monotonia di tanti giorni, spesso troppo uguali e scontati.Così ho esportato marmellata di limoni, capperi di Linosa, olio al peperoncino e.. non so più che altro. Cosa ho importato? Anzitutto il piacere insostituibile della condivisione, ( non ho detto che "condividi!" è il mio imperativo categorico?) e poi il borsch (minestrone molto sostanzioso, cibo nazionale di un paese molto freddo,matrioske ( adoro le bambole per chi ancora non lo sapesse), e un uovo di Pasqua tutto coperto di perline e il favoloso aneto, spezia poco conosciuta qui, che dà un sapore particolare a certi piatti un po' anonimi ( vedi per esempio patate al forno).Liuba è tornata:mi piace sapere che ha festeggiato il suo compleanno con vino italiano, spaghetti alle melanzane, frittata di zucchine, sono felice che i carciofi siano giunti perfetti dopo un faticoso viaggio di quasi due giorni in pullman e che suo marito li abbia molto apprezzati. Adesso mi domando cosa altro potrei esportare? Questo "gioco" mi piace moltissimo.
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Che bello! Che emozione nelle tue parole! Credimi, ho gli occhi lucidi. E' bello sapere che c'è ancora qualcuno che non li chiama extracomunitari con disprezzo, che non pensa a loro come ad un peso e che anzi, cerca di enfatizzare le differenze tradizionali. Hai esportato tante buone delizie per il palato ma credo che il miglior export che hai fatto sia stato il rispetto e l'amore per chi, come la bella signora, fa tanti sacrifici per un pezzo di pane. Grazie di cuore!
RispondiEliminaGrazie Clara, anche io stamatina ho visitato il tuo blog e ho scritto qualche commneto che spero ti piaccia, come mi piace il tuo. Buona Giornata!
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