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domenica 2 gennaio 2011

Capodanno tra nostalgia e speranza

"Nostalgia, nostalgia canaglia che ti prende..." quando inizia il nuovo anno a
mezzanotte e il cielo si fa di mille colori e la memoria si riscalda con i
giochi delle feste passate, la casa illuminata a giorno, la tavola profumata di
torrone e mandarino, gli squilli del telefono che, immancabile, ti annuncia
voci che vengono da lontano, voci che oggi senti solo nel cuore, ma riempiono
il vuoto di anni e l'assenza diventa presenza, viva e reale, forse ancora più vera senza la fisicità ingombrante che è nostro retaggio. Eppure gli occhi vorrebbero
vedere e le braccia abbracciare, e sentiamo tutto il dolore di Odisseo
nell'Ade, e vorremmo la nostra oscurità terrena invece dell'abbagliante luce
dell'eternità. Ma forte,pressante e irrinunciabile è anche il richiamo della
libertà assoluta, senza i limiti dello spazio e del tempo e allora guardiamo in
alto e dentro nel profondo, e speriamo.
Così Marina,sul nuovo anno a commento del mio blog. Io condivido e voi?

1 commento:

  1. A volte penso che mi basterebbero solo due minuti, solo due minuti per abbracciarli solo una volta...

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