giovedì 6 gennaio 2011
arrIvederci Babbo Natale
E arrivederci anche a te, Cara Befana, che con le tue scarpe rotte e il vestito con le toppe sei molto più in linea con i tempi attuali. Non pubblico la tua foto, cara cugina povera di Babbo Natale, che viaggi su di una scopa invece che in una slitta trainata da veloci renne volanti, non pubblico la tua foto perché già stai lì nell'intestazione del mio blog. Quando ti ho creato servendomi di pezze e calzini di recupero, credo tre anni fa,ti ho tenuto per lungo tempo sul mio tavolino rotondo, vicino alla mia poltrona, ribattezzata di "Nonna Speranza" da Danilo. Ogni tanto ti davo un colpetto affettuoso sulla testa per ricordarti che dovevi esaudire un mio grande desiderio, ma niente! Ora sono un po' delusa, ti voglio bene lo stesso, ma....
Bando alle ciance, il mio umore stamattina è quello del "circo dopo lo spettacolo", quello delle feste finite e delle care, sempre vecchie e sempre un po' nuove decorazioni del Natale da riporre. Non ci posso fare niente, quando devo mettere via l'Albero di Natale, sento un qulcosa che si smuove dentro di me, mi viene quasi da piangere. E' vero che di ogni Natale rimane sempre qualcosa per casa che non voglio archiviare per il prossimo anno, qualcosa che mi ricordi che lo spirito di grande condivisione e di grande speranza del Natale deve durare tutto l'anno. Ma ... c'è sempre un ma, c'è sempre un tuttavia... con la routine quotidiana ritornano le vecchie battaglie, i problemi irrisolti, momentaneamente accantonati, le piccole grandi rotture quotidiane, qualcosa di nuovo? Per ora non se ne parla. Allora per iniziare la giornata è meglio ricordare qualcosa di bello; la visita di Nanda e di Lidia, ritrovare con loro i vecchi tempi, altre Vigilie della Befana, quando a mezzanotte con fazzolettone in testa, grembiule e scopa, nonché grande calza in mano ditribuivamo e scambiavamo doni, ritornando tutti un po' bambini, com'è giusto che sia. Chissà cosa avrebbero pensato i nostri alunni vedendoci. Pronti tutti noi, Preside compreso, a rientrare due giorni dopo nei nostri ruoli abituali,( mai che sia capitato in tanti anni di ritornare a scuola il 10 gennaio!) Ebbene c'è ancora tanto di buono da godere se ci sono amiche così, con le quali ci si ritrova come se non fosse passato un anno dall'ultimo incontro. Allora, Cara Befana, anche se per motivi di spazio ti ho collocato sul pouf nell'angolo del salone ( dove peraltro stai in buona compagnia)non ti dimenticare di me, del mio, anzi dei miei desideri, datti un po' da fare. Intanto io mi preparo ad inziare la mia giornata con due camicie che reclamano un bottone del colletto, un albero di Natale da riporre,(sob|), la spesa da fare e mille altre scocciature quotidiane, compreso inventarsi qualcosa di ipocaloico da mettere in tavola. Tuttavia.....
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