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mercoledì 6 luglio 2011

Alba prima degli esami

L'ora del blog non conta; è veramente dall'alba che sto meditando sulle mie sensazioni; gli esami di maturità, quelli della mia adorata nipote Fulvia, le ansie di una nonna + tante altre ansie che condivido, quelle di mia figlia Sabina, di mio generpo ecc.. "Ogni ora prossima è antica " dice il poeta, ovviamente Montale, chi altri? In ogni esame di maturtà tanti altri, non i tuoi , cara Gelmini, che , a quanto pare, fingi di ricordare e fai una grande confusione, a quanto dicono. Quando mai un tema poteva mettere insieme crepuscolari e Fogazzaro? Cosa mai ricorderanno della loro maturità gli ispettori ministeriali? Per esempio quello che ha scovato un Ungaretti che del "vero Ungaretti" ha così poco? E cosa sa della maturità chi ha proposto un problema che fuoriesce del tutto dai programmi abitualmente svolti? Sarà forse una vendetta per una SUA maturità fallita? io ricordo benissimo il mio tema di maturità " il paesaggio nella lirica di Leopardi", un tema pulito, chiaro, senza elucibrazioni e contorcimenti, quelli che mio figlio chiama (scusatemi !) SEGHE MENTALI.  tanti esami, quello di mia figlia Sabina, in cui stavo tanto male che solo l'imprescindibile funzione docente mi ha salvato dal collasso, perché il caso mi ha offerto l'occasione di correggere una toppa tremenda di un suo compagno in attesa di entrare nell'antro dell'orco. Per dirla tutta, non solo quella di Fabrizio, famigerata commissione da impiccare, di mia nipote Barbara, collega d'italiano da gettare a fiume, ma anche quelle di tanti anni in cui "membro interno" a vita ho visto passare colleghi presuntuosi e saccenti, ma tanti altri garbati ,ironici, sorridenti, pronti a mettere a loro agio i ragazzi. Tante volte ho pensato di scrivere anch'io uno dei tanti "stupidari della maturità" che allora circolavano, quando ancora facebook non esisteva, ma c'erano i quaderni in cui gli alunni fedelmente registravano le "papere" dei loro prof. e poi garbatamente te le scodellavano durante la cena rituale prima degli esami. Cose tenere e affettuose di cui tutti ridevamo, perché fatte senza malizia; per non parlare dei regali scherzosi che tiravano fuori; ricordo un enorme paio di occhiali di plastica, comprati per poche lire alla Standa per una collega di scienza che ne aveva di bellissimi e firmati, il pallottoliere di legno colorato per la prof. di mate e per la sottoscritta, regolarmente un accendino. Li conservo ancora tutti, guai adoperarli! Una maturità, tante maturità, un solo augurio per la mia tenerissima Fuffa, che questa prova possa essere per te un bel ricordo. Fabrizio ha detto :" E' un ciclo che finisce" Sagge parole del mio sempre laconico figlio. Sursum corda! Deve finire in bellezza!

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