sabato 5 marzo 2011
La stanza del craft
Una delle mie quasi innocenti passioni riguarda la carta stampata, quella lucida e patinata delle riviste, ovviamente le preferite sono quelle di cratività, ma anche di moda. Dalla sua nascita sono una affezionata lettrice de " Le idee di Casamia alla quale si è, da due anni, aggiunto " Cucito creativo". Spesso mi capita, in cerca sempre di novità ,di comprare qualcos'altro. L'edicola mi attrae con la varietà delle sue proposte e poi, non era Molière che diceva "Je prend mon bien où je le trouve"? Il che, tradotto in termini pratici, vuol dire, colgo qua e là delle ideuzze che poi adatto alle mie esigenze. Recentemente su "Casa facile "c'era un servizio in cui si proponevano soluzioni per l'angolo del craft, ovvero creatività. Questo termine inglese, detto tra noi, non mi piace per niente, il francese "nounhours" è molto più efficace, perché con quella doppia negazione dà perfettamente l'idea di quei piccoli "niente" in cui s'identifica la gioia del creare, il più delle volte sono cose inutili, frutto della nostra fantasia, o dell'estro del momento. Ma, bando alle ciance! Sono rimasta incantata nel vedere contenitori ben allineati, ceste piene di stoffe, pannelli con boccette di colori, ordinatissimi reggicollane. La foto che vedete riprende uno dei quattro angoli della mia stanzetta di servizio, arredata con quanto avanzava dei mobili di casa, (figuratevi, c'è pure l'ex tavolo da disegno di Fabrizio di quando faceva il Liceo!) e non è propriamente un'immagine edificante. Ogni tanto ci provo, spesso con l'aiuto della collaboratrice domestica che, ovviamente, ha innato il senso dell'ordine, virtù che a me manca quasi del tutto. Danilo dice che ho modificato il noto principio di Archimede in" Datemi un punto di appoggio e io ci appoggio una cosa." Il fatto è che non riesco a seguire un hobby alla volta e che spesso convivono in bella evidenza lavori di tipo diverso. Alcuni poi sono lì incompiuti in attesa di essere finiti da un bel pezzo. Beh! anche questa è una garanzia di lunga vita, almeno spero. A volte, poi, sono colta dal raptus dell'ordine ovvero dalla fase del "butta, butta" ( vi prego non equivocate sui termini )e mi slancio in una accurata selezione di carte, ritagli, stoffe, riviste: Scopro progetti gustosi che avevo dimenticato, prodotti che credevo di avere perso, e in realtà il secchio della spazzatura si riempie, di tante cose ormai inutili, ma mi accorgo di avere eliminato solo la punta dell'iceberg.C'è poi il momento della rassegnazione, quello in cui mi accetto come sono con le inevitabili conseguenze: giorni fa per tirare giu la scatola degli avanzi di lana,è caduto a terra un tubo pieno di grossi diamanti di plastica che sono rimbalzati per tutta la stanzetta e oltre. Ne ho raccolti un bel po', ma ancora qualcuno spunta qua e là, improbabile fiore viola di un tessoro nascosto sul pavimento. Ciao, a presto!
Iscriviti a:
Commenti sul post (Atom)
Nessun commento:
Posta un commento