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domenica 13 marzo 2011

Carnevale e poi?

KlArtॐ - Energia Creativa - découpage e non solo: Lo scempio delle 'corse a vuoto'
L'immagine è stata rubata dal blog della mia nuova amica di Ronciglione. Non sono mai stata a Ronciglione, ma il luogo risveglia un ricordo; quand'ero ancora bambina, mamma e papà zio e zia che si preparavano per andare aRonciglione a festeggiare il Carnevale.Io ero molto contenta quando la mia mamma usciva, raramente per divertirsi. Non ero gelosa, ma partecipavo ai preparativi inconsueti, un abito più elegante, scarpe da sera, gelosamente conservate per tali eventi ecc.Il carnevale per noi bambini era diverso e si svolgeva di giorno; dopo la guerra, dato lo stato non proprio florido delle finanze, i vestiti in maschera si confezianavano con la carta crespa. Mia nonna e la sua amica Renata ( che chiamavamo anche lei nonna) erano abilissime nel lavorare la carta come fosse stoffa. Ricordo la mia piccola sorella con un abito lungo da fatina e un cappello a cono in testa. Io, forse, ero vestita da damigella. Il Carnevale di quest'anno ha avuto una vittima: un cavallo morto in una antica quanto barbara tradizione, la corsa dei cavalli liberi sul duro selciato. Il"cavallo stramazzato" non è una delle immagini in cui per Montale s'identifica il "male di vivere"? Carissima Clara, condivido la tua indignazione e il tuo accorato appello, spero di aver contribuito a pubblicizzare il tuo intervento e rinnovo l'invito alle mie amiche di andare a visitare il tuo blog.

1 commento:

  1. Ebbene si, l'indignazione è proprio tanta! Sembrerebbe comunque che 'grazie' a questa morte le corse a vuoto hanno avuto un termine, nonostante la tradizione centenaria. E' bello immaginare la tua famiglia nel dopoguerra pronta a fare la gita fuori porta e la tua mamma che mette il vestito e le scarpe 'buone'. E' davvero tenero! Grazie ancora per la tua pubblicità spontanea!

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