domenica 9 gennaio 2011
Grouchy Panda
Ovvero " Panda ingrugnato ", la traduzione non sarà proprio corretta, ma a me piace per consonanza con l'originale. E' un regalo di Sabina e sta lì da Natale sul tavolino di "nonna Speranza", ogni tanto ci guardiamo e da un po' di mattine mi sento in perfetta consonanza con lui. Veramente non dovrei, ma ai setimenti non sempre è facile comandare, anzi quasi mai, ancora peggio con le sensazioni sottili e perfide che si insinuano e non riesci a mandare via. Caro Panda perché sei ingrugnato? Probabilmente pensi a questo mondo pazzo che minaccia di estinzione la tua specie; non sei il solo. Tante cose belle sono in estinzione e non sempre sono sostituite da cose altrettanto belle e confortanti. Anche io in certi momenti sono in guerra con il mondo intero. Vi ricordate "rubabandiera"? Ogni bambino impersonava una nazione e quando un altro dichiarava guerra, cominciava un inseguimento per tubargli la bandiera. Mi domando: oggi quale bambino vorrebbe impersonare la Cina? e quale la Romania? E quale il Sudan o l'Algeria, o la Serbia? Eppure io una guerra privata con la Cina la sto facendo, non compro più un prodotto made in Cina ormai da lungo tempo. Se fossimo molti, ma molti di più forse lo sconcio dei prodotti inquinanti e inquinanti finirebbe. Lasciamo la parte le grandi guerre. Fa presto Sabina a dire :"diventiamo nuovi noi e qualcosa di nuovo succederà" Non mi è così facile come potrebbe sembrare. Cosa potrei fare di nuovo? Marina scherzando ha detto:"Non sono mai andata in Australia, non ho mai abitato in un castello..." Beh! Io non sono mai andata all'Ikea, non ho mai visto Euroma2 e l'elenco potrebbe continuare. Non che io abbia una passione per i megastore, sono faticosi ,caotici e dispersivi. Datemi una piccola bottega dove trovare qualcosa di nuovo e di sfizioso. Datemi un vecchio emporio, dove c'è di tutto e di più, ridatemi il "mio vecchio mercatino", quello che la maledetta Nuvola ha costretto ad emigrare verso la metropolitana e che , salvo una bancarella, non è più quello di una volta. Raramente ci trovi qualcosa di veramente appetibile, quasi tutto è dozzinale, dejà vu, o "made in China. Ebbene, c'è o non c'è di che essere ingrugnati? Scherzi a parte, non siamo noi che dobbiamo cambiare è qualche cosa che viene dall'esterno, è il "visiting angel", l'angelo messaggero di buone notizie che può dare una svolta, magari anche piccola, che può intaccare un granellino della grande muraglia che ci divide dai nostri desideri, quel granellino che si sgretola e diventa sempre più grosso, diventa una valanga che spazza via tutto; oppure è il raggio di sole che penetra tra le nubi e ti dice:"non temere, io sono qui, anche se nascosto" ( manco a dirlo anche oggi Oregon promette pioggia..uffa!) Per tutto il resto bastano i miei milleeuno hobby, basta un buon libro e ancora meglio quello che mi consigliava il caro, ineffabile Nazareno con la sua olimpica serenità, quando andavo a scuola di malumore:" Cara Luciana, qui ci vuole un bicchierino di MENINPIPPO!" Ovvero, buttare il malumore dietro le spalle e tirare avanti,ci si può provare, qualche volta riesce, magari con l'aiuto di una buona tazza di caffé. Quello che mi accingo a prendere adesso.
giovedì 6 gennaio 2011
arrIvederci Babbo Natale
E arrivederci anche a te, Cara Befana, che con le tue scarpe rotte e il vestito con le toppe sei molto più in linea con i tempi attuali. Non pubblico la tua foto, cara cugina povera di Babbo Natale, che viaggi su di una scopa invece che in una slitta trainata da veloci renne volanti, non pubblico la tua foto perché già stai lì nell'intestazione del mio blog. Quando ti ho creato servendomi di pezze e calzini di recupero, credo tre anni fa,ti ho tenuto per lungo tempo sul mio tavolino rotondo, vicino alla mia poltrona, ribattezzata di "Nonna Speranza" da Danilo. Ogni tanto ti davo un colpetto affettuoso sulla testa per ricordarti che dovevi esaudire un mio grande desiderio, ma niente! Ora sono un po' delusa, ti voglio bene lo stesso, ma....
Bando alle ciance, il mio umore stamattina è quello del "circo dopo lo spettacolo", quello delle feste finite e delle care, sempre vecchie e sempre un po' nuove decorazioni del Natale da riporre. Non ci posso fare niente, quando devo mettere via l'Albero di Natale, sento un qulcosa che si smuove dentro di me, mi viene quasi da piangere. E' vero che di ogni Natale rimane sempre qualcosa per casa che non voglio archiviare per il prossimo anno, qualcosa che mi ricordi che lo spirito di grande condivisione e di grande speranza del Natale deve durare tutto l'anno. Ma ... c'è sempre un ma, c'è sempre un tuttavia... con la routine quotidiana ritornano le vecchie battaglie, i problemi irrisolti, momentaneamente accantonati, le piccole grandi rotture quotidiane, qualcosa di nuovo? Per ora non se ne parla. Allora per iniziare la giornata è meglio ricordare qualcosa di bello; la visita di Nanda e di Lidia, ritrovare con loro i vecchi tempi, altre Vigilie della Befana, quando a mezzanotte con fazzolettone in testa, grembiule e scopa, nonché grande calza in mano ditribuivamo e scambiavamo doni, ritornando tutti un po' bambini, com'è giusto che sia. Chissà cosa avrebbero pensato i nostri alunni vedendoci. Pronti tutti noi, Preside compreso, a rientrare due giorni dopo nei nostri ruoli abituali,( mai che sia capitato in tanti anni di ritornare a scuola il 10 gennaio!) Ebbene c'è ancora tanto di buono da godere se ci sono amiche così, con le quali ci si ritrova come se non fosse passato un anno dall'ultimo incontro. Allora, Cara Befana, anche se per motivi di spazio ti ho collocato sul pouf nell'angolo del salone ( dove peraltro stai in buona compagnia)non ti dimenticare di me, del mio, anzi dei miei desideri, datti un po' da fare. Intanto io mi preparo ad inziare la mia giornata con due camicie che reclamano un bottone del colletto, un albero di Natale da riporre,(sob|), la spesa da fare e mille altre scocciature quotidiane, compreso inventarsi qualcosa di ipocaloico da mettere in tavola. Tuttavia.....
martedì 4 gennaio 2011
Piccolo decalogo di sopravvivenza quotidiana
Con l'immagine della mia scopetta personale,( non sono forse la Befana Lucibimba?), pubblico il mio decalogo, meditato in questi giorni di buoni propositi.
I- Fare o programmare ogni giorno qualcosa di utile o piacevole per qualcuno.
II-Dire una preghiera per chiunque in qualsiasi momento ne ha bisogno.
III-Convincersi mediante trainig autogeno (chi ci riesce) o autoipnosi che le faccende domestiche sono ,oltre che necessarie, anche creative e gratificanti ( ivi compreso l'odiatissimo spolvero.
IV - Buttare ogni giorno qualcosa che non serve più ( anche i desideri che non son stati realizzati).
V - Recuperare, riciclare, riutilizzare qualcosa.
VI - Regalare qualcosa a chi può servire più che a te.
VII - Evitare che il volume degli oggetti, libri, giornali e riviste che entrano in casa sia superiore a quello degli analoghi oggetti che vengono rigorosamente epurati.
VIII- Riordinare un cassetto o uno scaffale al giorno.( Ce n'è da fare fino al 3001)
IX - Dedicare almeno un'ora al giorno al proprio hobby preferito del momento.
X - Scacciare con ogni mezzo possibile ogni pensiero molesto e angoscioso su problemi che non si possono risolvere e battersi come leonesse per quelli che, invece,sono ostacolati dalla pigrizia e dalla noncuranza.
NORME TRASITORIE E FINALI, valide fino al raggiungimento dell'obiettivo prefisso:
1- Evitare cibi ipercalorici per smaltire chili in eccesso dovuti alle festività . (Amato panettone nel caffellatte, Addio!)
2- Fare almeno tre giri dell'isolato a passo spedito sempre per il motivo di cui sopra.
3 - Ridurre il consumo delle sigarette.
4 - Rirdinare la stanzetta dei lavori perché assuma un aspetto decente.
5 - Mettere a posto Albero, Presepe e decorazioni varie con rigoroso criterio selettivo.
Non so se ho detto o pensato tutto, voi la scelta e la modifica di quanto sopra e Buon 2011!
domenica 2 gennaio 2011
Capodanno tra nostalgia e speranza
"Nostalgia, nostalgia canaglia che ti prende..." quando inizia il nuovo anno a
mezzanotte e il cielo si fa di mille colori e la memoria si riscalda con i
giochi delle feste passate, la casa illuminata a giorno, la tavola profumata di
torrone e mandarino, gli squilli del telefono che, immancabile, ti annuncia
voci che vengono da lontano, voci che oggi senti solo nel cuore, ma riempiono
il vuoto di anni e l'assenza diventa presenza, viva e reale, forse ancora più vera senza la fisicità ingombrante che è nostro retaggio. Eppure gli occhi vorrebbero
vedere e le braccia abbracciare, e sentiamo tutto il dolore di Odisseo
nell'Ade, e vorremmo la nostra oscurità terrena invece dell'abbagliante luce
dell'eternità. Ma forte,pressante e irrinunciabile è anche il richiamo della
libertà assoluta, senza i limiti dello spazio e del tempo e allora guardiamo in
alto e dentro nel profondo, e speriamo.
Così Marina,sul nuovo anno a commento del mio blog. Io condivido e voi?
mezzanotte e il cielo si fa di mille colori e la memoria si riscalda con i
giochi delle feste passate, la casa illuminata a giorno, la tavola profumata di
torrone e mandarino, gli squilli del telefono che, immancabile, ti annuncia
voci che vengono da lontano, voci che oggi senti solo nel cuore, ma riempiono
il vuoto di anni e l'assenza diventa presenza, viva e reale, forse ancora più vera senza la fisicità ingombrante che è nostro retaggio. Eppure gli occhi vorrebbero
vedere e le braccia abbracciare, e sentiamo tutto il dolore di Odisseo
nell'Ade, e vorremmo la nostra oscurità terrena invece dell'abbagliante luce
dell'eternità. Ma forte,pressante e irrinunciabile è anche il richiamo della
libertà assoluta, senza i limiti dello spazio e del tempo e allora guardiamo in
alto e dentro nel profondo, e speriamo.
Così Marina,sul nuovo anno a commento del mio blog. Io condivido e voi?
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