martedì 30 novembre 2010
Anteprima di Natale
Il "gioco" degli angeli è incominciato, perché Marina ha parlato a Ginevra del'angelo custode e ha scelto un buffo e tenero angioletto di nome Ginevro al quale la piccola si deve rivolgere per essere meno capricciosa. Io credo negli angeli, ma credo anche che ai piccoli la loro spirituale dimensione debba essere resa più accessible. Angeli buffi e strani sono tra le cose di Natale che mi piace realizzare. Così da un piccolo riciclo è nato l'angelo Stefano, per la piccola Stefania, e l'angelo Marino, che è un po' cicciottello, tanto quanto mia sorella è, ed è sempre stata magra. Credo che il gioco continuerà; mi domando ,come sarà l'angelo Sabino? Magia del Natale! Una magia che è cominciata da tempo, compulsando fascicoli e riviste rispolverando il quaderno iniziato due anni fa, dove ci sono i progetti realizzati, quelli incompiuti e il diario dei miei tormentoni creativi. Ho quasi ultimato una tegola con presepe; è un debito di affetto e di amicizia, che ho dall'anno scorso. Non è stato facile farla decollare, perché i progetti degli altri in genere mi stanno stretti, perché la scelta tra le carte da decoupage è spesso impervia. Stamattina mi sono impuntata sulla immancabile stella cometa, ritagliata da un album come unica virtualmente possibile, ma che alla posa in opera rischiava di somigliare ad una deflagrazione atomica. Dopo circa venti minuti di tagli e ritagli, circondata da altre stelline ha assunto, almeno spero, un aspetto più consono alla sua natura, salvo ulteriori abbellimenti rimandati a domani.Nel frattempo in questi ultimi giorni il caos nella mia cameretta - laboratorio sta crescendo vertiginosamente, perchè si accumulano nei diversi punti di appoggio materiali degli scorsi anni che penso di poter utilizzare per qualche progetto. Già perché la tegola è solo il primo dei regali che ho in mente di fare....e le idee che spuntano come i funghi si accavallano,un po' di ordine non guasterebbe, ci provo sempre, ma poi.........
giovedì 25 novembre 2010
Un angolo per la poesia
Sarà perché ho trascorso tre giorni in trasferta a casa di mia figlia e nella sua collezione di pupazzi e pelouche ( è un vizio di famiglia ) ho ripercorso le tappe della nascita e della crescita di Fulvia, mia adorata nipote ora diciottenne, sarà perché Natale è alle porte, ma anche nelle strade e nelle vetrine dei negozi e nella nascita del Bimbo Divino, io rivivo ogni nascita, gioia e speranza, promessa del futuro, sarà perché ( vedi Proust ) la memoria è involontaria, mi sono improvvisamente ricordata le due piccole poesie ( io le chiamo così, ma forse non lo sono veramente) che Danilo ha scritto per la nascita dei nostri figli. Così ha salutato l'arrivo di Sabina:" Bianca come le nuvole, azzurra come il cielo, profonda come il mare, Sempre nel mio pensiero come l'onda sulla sabbia. -Chi sei tu bimba mia?- Non lo so ,Papà-" E questo è stato scritto per Fabrizio :" Quando con te divido il cuscino, Tengo tra le braccia un mondo piccino, E' il mondo degli angeli, E' il mondo dei bimbi, E' il mondo degli occhi limpidi."
Leggendo queste poesie , andate poi a dirmi che " le donne discendono da Venere e gli uomini da Marte"! Sarà pur vero, ma anche Marte si riposa in grembo a Venere e dimentica le furie della guerra. E il Divino Omero ( o chi per lui )dove lo mettiamo? Ettore che dalla battaglia, nella sua pesante ( Dio solo lo sa quanto pesavano!)armatura solleva con le sue forti braccia in alto suo figlio, pieno di tenerezza e di orgoglio,è una immagine eterna. E non mi venite a dire che aveva assisito al parto, come ora si vuole che sia, o che cambiava lui i pannolini al piccolo, quella era roba da donne, come lo è stata per secoli. Danilo quando i suoi figli erano appena nati non aveva nemmeno il coraggio di toccarli, sfiorava appena la testolina con un dito o con le labbra, aveva paura di romperli, l'idea poi di averlo tra i piedi mentre partorivo mi avrebbe fatto orrore. Perché un vero uomo senta la gioia e la tenerezza della paternità non c'è bisogno che al momento opportuno ( o meglio per me inopportuno) indossi il camice ed entri in sala parto,il fatto che accudisca il bambino è una necessità dei nostri tempi ( si dice che gli uomini americani siano bravissimi a fare i "mammi", quando le mogli vanno a lavorare), ma questo non toglie o aggiunge nulla alla paternità, al legame che si istituisce tra padre e figli. Fulvia adorava la sua mamma, chiamava sempre lei quando aveva qualche piccolo malanno, ma non posso dimenticare che prima di sdraiarsi per la rituale pennichella pomeridiava, che faceva rifiatare una povera nonna indifesa ( io ) si avvolgeva tutta nella giacca della tuta del suo papà, scudo e difesa contro ogni occulta minaccia. E se un bimbo un papà non ce l'ha? Bene,spero che trovi sempre qualcuno che lo sappia sostituire, dando regole e consigli,aiuto e protezione e.. che il Cielo e qualche angelo buono ( io credo negli angeli, alcuni girano su questa terra travestiti da umani )lo assista!
Leggendo queste poesie , andate poi a dirmi che " le donne discendono da Venere e gli uomini da Marte"! Sarà pur vero, ma anche Marte si riposa in grembo a Venere e dimentica le furie della guerra. E il Divino Omero ( o chi per lui )dove lo mettiamo? Ettore che dalla battaglia, nella sua pesante ( Dio solo lo sa quanto pesavano!)armatura solleva con le sue forti braccia in alto suo figlio, pieno di tenerezza e di orgoglio,è una immagine eterna. E non mi venite a dire che aveva assisito al parto, come ora si vuole che sia, o che cambiava lui i pannolini al piccolo, quella era roba da donne, come lo è stata per secoli. Danilo quando i suoi figli erano appena nati non aveva nemmeno il coraggio di toccarli, sfiorava appena la testolina con un dito o con le labbra, aveva paura di romperli, l'idea poi di averlo tra i piedi mentre partorivo mi avrebbe fatto orrore. Perché un vero uomo senta la gioia e la tenerezza della paternità non c'è bisogno che al momento opportuno ( o meglio per me inopportuno) indossi il camice ed entri in sala parto,il fatto che accudisca il bambino è una necessità dei nostri tempi ( si dice che gli uomini americani siano bravissimi a fare i "mammi", quando le mogli vanno a lavorare), ma questo non toglie o aggiunge nulla alla paternità, al legame che si istituisce tra padre e figli. Fulvia adorava la sua mamma, chiamava sempre lei quando aveva qualche piccolo malanno, ma non posso dimenticare che prima di sdraiarsi per la rituale pennichella pomeridiava, che faceva rifiatare una povera nonna indifesa ( io ) si avvolgeva tutta nella giacca della tuta del suo papà, scudo e difesa contro ogni occulta minaccia. E se un bimbo un papà non ce l'ha? Bene,spero che trovi sempre qualcuno che lo sappia sostituire, dando regole e consigli,aiuto e protezione e.. che il Cielo e qualche angelo buono ( io credo negli angeli, alcuni girano su questa terra travestiti da umani )lo assista!
giovedì 11 novembre 2010
riciclo creativo
Ecco, vi presento Grigetto innamorato, il gatto fermporta ( le mie porte non hanno bisogno di fermo ,ma lui ci sta tanto bene ),l'ultima mia creazione. In realtà niente di originale, se non fosse che è nato dal riciclo del contenitore di plastica dello sgrassatore universale,da un paio di orribili calzettoni grigi di Fabrizio, più adatti a temperature polari, da un nastro conservato di non so quale confezione. Il muso? E' la pianta di un calzino di Danilo ridotto ai minimi termini. Quella del riciclo è uno dei miei tormentoni, ci sono degli oggetti che fatico molto a buttare nella spazzatura. Per esempio, adesso ci sono altri due contenitori di detersivo, più grossi e ciccioni che mi guardano male dall'angolo della cucina in cui li ho relegati. La tentazione è forte; uno di questi sicuramente diventerà un Babbo Natale,personaggio che mi sta estremamente simpatico e che ogni anno tento di riprodurre in modo diverso. So benissimo che ci sono designer che riescono a fare cose meravigliose con materiali molto umili,ma io non ho questa genialità,né gli strumenti adatti per il bricolage pesante. Fatto sta che quando su qualche rivista c'è la pagina del riciclo creativo, è la prima che vado a compulsare freneticamente, cercando idee da realizzare. Non bisogna confondere il riciclo che realizza oggetti diversi, quanto mai diversi dal materiale originale, con quello che la Rai chiama pomposamente rewind, perché dicendolo in inglese tenta di nobilitare una bassa operazione con cui rifila agli spettatori episodi di serial già visti, come se migliaia di persone fossero in attesa frenetica di rivederli. Nessuno ha insegnato a questi illustri signori che solo le opere veramente ben riuscite meritano di essere viste e riviste. o lette e rilette perché ogni volta scopri qualche particolare che prima non avevi notato, perché riesci a ridere o a piangere o a stupirti come se fosse la prima volta. Bene, come al solito, sono un po' uscita dal seminato; ditemi cosa ne pensate del mio gattone e la prossima volta...beh! per la prosima volta ho già un'idea che mi frulla, ma non rilascio dichiarazioni.
martedì 9 novembre 2010
Strani oggetti sparsi per casa

Capita a volte di essere in sintonia con qualcuno che scrive e interpreta i tuoi sentimenti.Qualche tempo fa ho letto un articolo di un illustre personaggio,non ricordo asolutamente chi fosse,che manifestava il suo attaccamento per certi"oggetti" della sua villa.Citava anche Proust, ma avrebbe potuto citare il mio amato Montale.Ci sono delle cose che non hanno un valore intrinseco, ma che sono cariche di sentimenti, di ricordi, di amore. La sintonia con l'illustre personaggio finisce qui, perché gli "oggetti" da lui elencati un valore ce l'avevano, eccome! Si trattava di mobili antichi ereditati dalla sua famiglia, di libri preziosi della sua consorte non meno altolocata di lui. La mia casa è popolata di strani oggetti, alcuni forse hanno un certo valore, altri, come il grosso e ciccione elefante di ceramica mi sono infinitamente cari perché ad essi é legato un brandello della mia vita. Guardatelo! Non è tanto bello con le sue improbabili margherite, quattro per ogni decennio di matrimonio? L'ha fatto Sabina, mia figlia per festeggiare, qualche anno fa i quarantanni di matrimonio mio e di Danilo. Siccome è arrivato in ritardo (problemi di cottura) é stato preceduto da un elefantino piccolo, acquistato, grigio anche lui. Vi ricordate il piccolo Dumbo? Ecco, io me li guardo la mattina dalla mia prediletta poltrona e mi fanno compagnia.Lui è diventato il capomandria dei miei numerosi elefanti, mi fa pensare alle cose belle della mia vita, ai momenti preziosi, quelli sì, che bisogna custodire nella memoria perché ci aiutano a superare le tempeste. Ed è proprio a Sabina che voglio cedere la parola; sin da piccola mi scriveva dele lettere che io trovavo sotto al mio cuscino quando andavo a letto, in cui mi raccontava le sensazioni, le piccole grandi emozioni della sua giornata. Adesso ogni tanto mi manda "un pezzo" che io conservo in una cartella del computer che porta il suo nome. Questo è lo stralcio di un brano che ha lo stesso titolo di questo blog:
" A novembre mi piace girellare per casa, rileggere i miei libri dall'inizio, dalla fine, a sbalzi, l'uno chiama l'altro: Sono tutti nella librria dello studio. C'é anche << Il paese di Sgobbonia>> e << Tutti a scuola>. Di questo mi piace il calendario: ad ottobre il bidello brucia le foglie, a novembre la maestra Dolcina si impantana per andare a scuola, poi arriva il ventoso gennaio... Le giornate si accorciano... La sera c'é l'ora magica, era l'ora del gioco con le carte degli Aristogatti. Il mazzo è in libreria, lo tengo sempre a portata di mano, in modo da incontrarlo quando prendo il vocabolario di Fulvia, quando sistemo un pupazzo. Noi ci giocavamo sempre con nonno. erano possibili vari giochi; il nostro preferito era << sputo nell'Oceano >>, pescavi una carta e poi un'altra, se erano uguali ,bene, altrimenti dovevi posarle di nuovo nel mucchio: Ogni carta aveva il suo personaggio, a noi piaceva quella che raffigurava lo zio Reginald: Nonno lo chiamava cornacchione e fingeva di disperarsi quando gli capitava e noi ci divertivamo moltissimo." Così spesso sono le cose più banali ad acquistare signficati profondi, a riportarci indietro nel tempo per fissare momenti che non possono essere dimenticati. Penso che ognuno di noi abbia di queste strane cose sparse per casa. Mi piacerebbe sapere cosa ne pensano le mie poche, ma sempre amate lettrici.
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