
La foto è del 2008,bravo computer che memorizzi le date, anche se sono quelle di un scempio annunciato.. Forse pubblicherò qualcosa di più recente, ma non so se merita gli onori della pubblicazione; basta pensare che il mucchio di ferraglia, altro che nuvola si è perlomeno quadruplicato con somma gioia di chi se lo trova davanti tutti i giorni, Ma..il flash back è necessario.. C'era una volta, negli anni '60 un vasto e verdeggiante prato, il "pratone", dove i miei bambini andavano a giocare e molti gruppi-famiglia la domenica venivano dalla città per fare il picnic. Unico problema , il lunedì il prato era fiorito di buste di plastica, lasciate lì da gitanti poco educati. Deus ex machina interveniva Gastone, uomo garbato e sorridente, ormai una istituzione del luogo, (Già dimenticavo, siamo all'Eur)che, malgrado fosse munito di attrezzature semplici del tipo scopa e raccoglimondezza, nonché di un trespolo con bidone della spazzatura che spingeva a mano, riusciva a mantenere puliti marciapiedi e aiuole dei rifiuti che venivano gettati per strada. Il "pratone" dicevo... l'anno in cui cadde la neve fu la prima esperienza per i miei bambini e per tanti altri di giochi diversi dal solito.Fellini, innamorato dell'Eur,girò qui un episodio di" Boccaccio '70, quello in cui si vede il maxicartello con l'Anitona Eckberg,semisdraiata, che consiglia di bere più latte. Ma, c'è sempre un ma..il quartiere divenuto a poco a poco zona di uffici e di ministeri aveva bisogno di un parcheggio per le auto. Cosa di meglio di questa vasta dstesa verdeggiante? Così il "Pratone" perse tutto il suo verde, divenne una distesa di terra battuta, non bella a vedersi.Qualcuno pensò bene di farne un grande parcheggio, non molto frequentato , a dire il vero, perché molti non volevano spendere soldi per collocare la macchina durate le ore di ufficio. Le cose stavano così finché il grande architetto, in vacanza in Grecia non fu conquistato dalla leggerezza delle bianche nuvolette sul cielo marino. Non si sa bene perché proprio quelle greche, ma lui la racconta così, e da quel momento, trovando conpiacenti ed entusiasti sostenitori è nata, cresciuta, oh sì è molto cresciuta!, la nuvola di Fuksas, o meglio un gigantesco negozio di ferramenta che dovrà imbrigliare e sostenere questa NUVOLA che ci ha tolto il sole e la visuale di un bel pezzo di cielo.In compenso chi si trova a passare verso il tramonto per Viale Asia può vedere sull'asta orizzontale della gigantesca gru appollaiati decine di gabbiani che hanno trovato questo strano ramo per sostare durante la notte. E noi? poveri esseri umani ancorati al bello della natura, noi che abbiano assistito allo sradicamento di 200 tigli che stavano lì da decenni, quale surrogato riusciremo a trovare per tutto quello che ci hanno tolto? Sicuramente sopravviveremo, perché siamo dotati di grandi capacità di adattamento,(si sopravvive a disastri ben più grandi di questo brutto mostro di ferro), ma perché tutto questo?