martedì 21 settembre 2010
Un tunnel di uva
Colle Romito ore 21- 22 agosto
Il piccolo Alessio, detto Ale (anni 5) quella sera era molto fiero di aver attraversato il mio giardino semibuio (già, ogni anni dico che devo metterci una lampada, ma poi rimando all'anno successivo) sotto il pergolato dell'uva per giungere alla porta di casa con l'annuncio:"Vi aspettiamo per mangiare il gelato". Il nonno lo guardava dal cancello, ma lui era ugualmente molto soddisfatto della sua piccola impresa che ha subito confidato a nonna Fiorella. Così il pergolato lungo è stretto è stato ribattezzato "tunnel di uva", ma quest'anno di uva nemmeno un grappolo. Scherzi della natura o imperizia di chi si spaccia per giardiniere, ma sa solo usare la tosaerba? Ahimé! da quando Gidio ( si chiama proprio così, fa il paio con una signora conosciuta in ospedale di nome Giziana )si è ritirato al suo paese, dopo decenni di onorata fatica e di sapienti potature, quest'anno niente uva con grande dispiacere nostro e delle gazze, nonché dei passeri "saputi" che ci si ingrassavano lietamente alla faccia di tutti gli espedienti usati per tenerli lontani.
Il piccolo Ale non sa che il suo percorso era la strada abituale del suo papà, Ale pure lui, ma per Alessandro, quando veniva a reclamare da mia zia "Andina" il rituale biscotto del mattino. La vita continua, a volte si ripete, ma c'è sempre qualcosa di nuovo e di diverso.Qualcosa che cresce, che germoglia e si fortifica, mentre noi a poco a poco cambiamo. Le grandi cene serali,affollate da componenti di tre o quattro generazioni, sono diventate partite di burraco a quattro, animate da accese discussioni ( mogli contro mariti in gara per la vittoria).Non manca il caffé, quest'anno servito nelle stupende tazzine portate dalla Croazia, con tanto di sfondo marino e piccolo faro bianco e blù in primo piano, a volte il gelatino, a volte i biscotti, alla faccia della linea. Anche questo è Colle Romito e è quanto basta a rendere serena una vacanza sempre troppo breve.
Non buttate le calze rotte!
Anche questa idea nasce da Colle Romito, dalla prima parte della mia vacanza,dalla mia amicizia con Cristina, tanto più giovane di me (è stata l'amica del cuore di mia figlia),con deliziosi scambi "culturali". Le ho insegnato a fare le borsette e lei mi ha rifornito di preziosi legnetti erosi dal mare e dal vento che trovava sulla spiaggia, nonché di conchiglie ed altri piccoli relitti,dai quali sono nate diverse gustose creazioni. In cerca di nuove idee sui mercatini ha trovato delle borsette fatte con le calze, quelle colorate, con tinte vivaci, adatte alla stagione estiva. Di qui è nata la mia versione autunnale, nonché un nuovo hobby,quello di recuperare vecchie calze, ma anche di cercare nei mercatini calze colorate che vivacizzino la monotonia del beige o del nero con tocchi di colore. Ieri ho scovato un paio di leggins, a righe con inserti luminescenti; una nuova borsa sta nascendo nei momenti liberi e la cosa mi diverte molto. Naturalmente ho passato parola, Sabina mi ha promesso delle autoreggenti che non usa più, ma la ricerca non finisce qui; c' è qualcuno che, per esempio, in un momento di follia ha comprato dei collant lilla, o bordeau, bene, io sono qui e aspetto, in cambio posso fornire una borsetta con i colori da voi preferiti.
domenica 5 settembre 2010
Ritorno a Colle Romito
Colle Romito 6 agosto. Senza computer, ci mancava pure quello!, scrivo questo blog su tanti pizzini che poi forse ricopierò al ritorno. Prima mattina del 6 agosto, dopo colazione con caffé e latte senza la quale non so rimettere in moto "le celluline grigie", siedo sul divanetto del saloncino e medito, come Caio Mario sulle rovine di Cartagine, circondata da borse e buste non bene identificate e con la consapevolezza che quasi altrettante sono ancora nel portabagagli della macchina.Ho già fatto il mio rituale giro in giardino (fumare la prima sigaretta della giornata all' aria aperta è tutta un'altra cosa!), ho contemplato ancora una volta lo stato di desolazione e di abbandono che ci ha colpito ieri sera da cui telefonata piuttosto concitata (beh! forse un altro aggettivo sarebbe più appropriato) alla giardiniera. Il 5 di agosto avrebbe dovuto immaginare che , a meno di decesso o infortunio forse prima o poi saremmo arrivati e dare quindi una parvenza di ordine. Ora aspetto l'arrivo di Beatrice amica e colf da più di trent'anni che placherà le mie ansie e risolverà tutti i problemi. Vedo dinanzi a me il paralume ricamato a punto a croce dalla mia mamma, che sovrasta la vetrinetta dei miei suoceri e come al solito sono invasa da un senso di profonda tristezza. Colle Romito è il luogo dove più forte si avverte la presenza degli assenti, dove il passato rischia di sommergerti, dove, direbbe l'amico Montale,"affonda un viluppo di memorie". LORO sono qui negli oggetti che mi circondano, persino gli attrezzi da giardino, quelli grandi che usava papà Raniero, quelli piccoli, ce ne sono ancora due, zappetta e rastrellino che "nonna" Andreina aveva regalato a Sabina per insegnarle un po' di giardinaggio e Cicciobello, regalo delle nonne e la collezione di macchine dei personaggi Disney, regalo del nonno a Fabrizio e.........il grosso gnomo, seduto sul termosifone, mi guarda sorridente e benevolo ( strano, non mi ricordo dove l'ho comprato, questo non è da me),Beatrice è arrivata con suo primo cestino di fichi appena colti.Ci aspetta il rituale caffè insieme con lo scambio reciproco di ultime notizie sui nostri cari e la programmazione dei lavori. Le vacanze sono incominciate e l'aria fresca di un agosto, per ora, ventoso ci invita a darci da fare.Il vento è entrato nel "pomario" portando " l'ondata della vita".
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